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Fermo Pesca 2022

E’ stato registrato dall’Ufficio Centrale di Bilancio il decreto n. 70970 del 15 febbraio 2022 recante le disposizioni in materia di interruzione  temporanea obbligatoria delle attività di pesca per l’annualità 2022 e la modifica del decreto del 16 febbraio 2017 sulle misure di gestione in materia di catture bersaglio della specie alalunga del Mediterraneo.

Aiuti alle imprese di pesca che effettuano l’interruzione temporanea obbligatoria

ll Decreto Direttoriale n. 248839 del 28 maggio 2021 recante Individuazione delle risorse e dei criteri per l’erogazione degli aiuti alle imprese di pesca che effettuano l’interruzione temporanea obbligatoria di cui al Decreto Ministeriale n. 13128 del 30 dicembre 2019 è stato registrato dall’Ufficio Centrale del Bilancio il 10 giugno 2021 e dalla Corte dei […]

Fermo Pesca 2021

E’  stato registrato, dall’Ufficio Centrale del Bilancio il 03 giugno 2021 e dalla Corte dei conti il 10 giugno 2021,  il Decreto n. 229107 del 18 maggio 2021  recante le disposizioni in materia di interruzione temporanea obbligatoria delle attività di pesca esercitate mediante l’utilizzo di attrezzi trainati “reti a strascico a divergenti (OTB)”, “reti gemelle […]

Normative

Decreto Fermo Pesca 2022

E’ stato registrato dall’Ufficio Centrale di Bilancio il decreto n. 70970 del 15 febbraio 2022 recante le disposizioni in materia di interruzione  temporanea obbligatoria delle attività di pesca per l’annualità 2022 e la modifica del decreto del 16 febbraio 2017 sulle misure di gestione in materia di catture bersaglio della specie alalunga del Mediterraneo.

FLAG Lazio Mare Centro – Avviso pubblico

Il FLAG Lazio Mare Centro ha pubblicato l’avviso pubblico per la presentazione delle domande di sostegno in attuazione dell’Azione 4A “Miglioramento della sicurezza della navigabilità del porto di Anzio”.

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PESCA: ALLEANZA COOPERATIVE, SOSTENIBILITÀ, INNOVAZIONE E GESTIONE FILIERA CONTRO RISCHIO ‘BARCHE VUOTE’

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Il 75% della produzione nazionale non supera il porto, import extra Ue copre distribuzione organizzata

Roma, 30 ottobre 2019 – Sostenibilità, innovazione, gestione della filiera. Passa da qui la sfida per riprogrammare il futuro della pesca italiana, chiamata a fare i conti con la diminuzione dei giorni di pesca, delle barche e degli occupati. “Per evitare che tra quindici anni sulle nostre tavole ci siano solo vongole del Pacifico e gamberi vietnamiti, con le nostre barche vuote e ferme in porto perché nessuno vuole fare più il pescatore, occorre un cambio di registro” afferma l’Alleanza Cooperative pesca in occasione dell’assemblea delle cooperative agroalimentari e della pesca.

“Il 75% della produzione ittica nazionale – spiega l’Alleanza- percorre meno di 25 chilometri dal momento dello sbarco a quello della vendita, lasciando all’import, soprattutto extra Ue, il compito di coprire la quasi totalità dell’offerta commerciale nella media e grande distribuzione, nella ristorazione collettiva. Delle oltre 90 specie pescate -prosegue l’Alleanza- solo una decina prendono un aereo per raggiungere il principale mercato ittico italiano, ovvero, Milano. Sono solo 6, dal tonno alle acciughe, passando per i fasolari e le vongole, quelle che riescono a varcare i confini nazionali. Pochi dati che rendono bene l’idea che qualcosa non va e va cambiato”.

Per la cooperazione, nessuna formula magica ma ingredienti concreti come le organizzazioni dei produttori, in grado di aggregare e organizzare una offerta ancora troppo frammentata. Le nuove tecnologie per facilitare la trasformazione dei prodotti ittici, e dare nuova vita e più valore commerciale ad un prodotto che per il 90% ora è destinato solo al mercato del fresco. E poi, un salto di qualità che viene chiesto agli operatori che non possono più solo essere pescatori ma devono diventare a tutti gli effetti imprenditori ittici, gestire la filiera invece di essere, spesso, l’anello più debole.

“Dalla guerra alla plastica, che vede i pescatori schierati in prima linea, alle opportunità di sviluppo legate alla blue economy, un aumento dell’interesse dei consumatori verso i prodotti ittici, in particolare quelli nazionali, mai come ora, l’attenzione verso il mare, il suo ecosistema e le attività economiche che ruotano attorno ad esso, è stato così forte nell’opinione pubblica. La pesca da tutto questo potrebbe trarre stimoli importanti. Il concetto che però deve passare è che la pesca non può vivere più solo di pesca”, sostiene l’Alleanza.

Nel tracciare la rotta verso il futuro, per la cooperazione è strategico delineare i tratti della pesca del futuro. “Occorre investire in ricerca, nello specifico in uno studio socioeconomico, in grado di proiettarci più in là delle emergenze attuali e capire come intervenire per cambiare indirizzo. Solo così eviteremo che le marinerie italiane si trasformino in un museo del mare diffuso dove barche e pescatori siano solo la testimonianza di un passato glorioso ma senza più un futuro. Noi siamo pronti a sostenere questo cambio di passo”, conclude l’Alleanza.

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